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(it) Italy, UCADI #199 - L'Italia meloniana: un Paese che affonda con il sorriso e applaude chi lo affoga (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]

Date Mon, 8 Sep 2025 09:52:49 +0300


Dopo 1000 giorni di attività del governo Meloni c'è qualcosa di profondamente malato in un Paese che sprofonda nella povertà. Lo confermano i dati della Caritas, della Banca d'Italia e dell'Istat, un paese sempre più impoverito. ---- Le persone che si sono rivolte alla Caritas e che sono oggetto del rapporto citato sono ben 277.000 e rappresentano, per affermazione della stessa organizzazione, circa la metà di quelle che realmente hanno usufruito del sostegno delle strutture Caritas e questo per l'incapacità dell'organizzazione di tenere conto e di censire tutte le attività di solidarietà svolte. Pur essendo la Caritas la maggiore delle organizzazioni di solidarietà che operano nel paese, certamente la più organizzata, quella che potendo usufruire dell'utilizzazione dell'otto per mille o almeno parte di esso, dispone di maggior capacità di intervento, non è l'unica organizzazione a intervenire: il suo operato si affianca a quello dell'intero mondo del volontariato italiano che è particolarmente attivo e solidale.
La soppressione del reddito di cittadinanza, sostituito da misure ineguali, insufficienti e inadeguate di sostegno alla parte di popolazione più povera non hanno certo contribuito al miglioramento delle condizioni di vita dei ceti meno abbienti, per cui si registra un aumento di cittadini italiani che si rivolgono a strutture caritatevoli per essere aiutati. È aumentato il numero di persone che si rivolge a mense pubbliche di carità per ottenere un pasto caldo, che utilizza gli spacci alimentari che distribuiscono merci messe a disposizione della carità pubblica sia in derrate alimentari che in indumenti. Ricoveri e dormitori pubblici e di carità sono sempre più affollati. Il governo continua a ripetere - con l'ottusa serenità di chi è scollegato dalla realtà - che "va tutto bene Madama la Marchesa". perché l'occupazione cresce, omettendo di dire che la crescita dei posti di lavoro sbandierata come trofeo serve solo a mascherare l'altra verità: che si tratta di impieghi poveri, precari, malpagati, incapaci di garantire una vita dignitosa. I contratti scaduti non vengono rinnovati, i salari restano fermi mentre l'inflazione corre.
C'è chi afferma che se i risultati a livello economico sono modesti i conti pubblici sono in equilibrio, ma a che prezzo: la pressione fiscale aumenta, si va in pensione con maggiore difficoltà e più tardi, la sanità deperisce, le prestazioni si riducono, la politica per la casa è inesistente, si moltiplicano i provvedimenti securitari inutilmente repressivi in modo da stroncare sul nascere ogni velleità di resistenza.

La politica estera del governo Meloni

A fronte di questa assenza di risultati si sostiene che il governo ha dato buona prova di sé In politica estera e questo mentre mantiene un silenzio assordante sul massacro in corso a Gaza, evitando di condannare apertamente l'orrore e rifugiandosi in una diplomazia ipocrita, rifiutando qualsiasi condanna anche minima di Israele, rifiutandosi di recidere i rapporti economici con l'entità sionista, di riconoscere lo Stato della Palestina, come hanno fatto altri paesi d'Europa.
Un'assenza di coraggio politico che pesa come un macigno e che ci fa vergognare di essere italiani. Un tradimento degli interessi della nazione che si ripete con l'appoggio incondizionato all'Ucraina e alla sua guerra, della quale il paese accetta di accollarsi tutti i costi economici, venendo meno alla difesa dei propri interessi, disponendosi a sopportare un costo dell'energia incompatibile con le esigenze delle attività produttive del paese.
Eppure, nonostante questo lento collasso sociale, i sondaggi ci dicono che il consenso per Giorgia Meloni resta stabile, come se nulla stesse accadendo. Si continua a sostenere il governo. Non per distrazione. Non per ignoranza. Ma per scelta. Per odio. Per risentimento sociale, perché in fondo, a una larga fetta dell'elettorato italiano non interessa nulla della qualità della vita, del lavoro, della sanità, della scuola pubblica. A molti importa solo una cosa: sapere che al governo non ci sono "i comunisti".
È questa la vera tragedia. Non tanto Giorgia Meloni, che fa ciò che ha sempre promesso: governare con l'ideologia della destra più rancorosa, più classista, più regressiva. Il vero disastro sono i milioni di italiani che, pur di diritti, alla dignità, perfino alla salute. Il paese è il più povero che mai e lo diverrà ancora di più a causa dell'aumento delle spese militari al 5% che in 10 anni che porteranno via 100 miliardi di risorse allo Stato sociale.
Sono quelli che parlano di politica come si parla di calcio, che tifano più che pensare, che votano con la pancia e si esaltano se qualcuno urla "prima gli italiani", anche se poi proprio gli italiani sono i primi a rimetterci. Quelli che sorridono mentre gli chiudono un reparto ospedaliero, mentre aspettano sei mesi per una visita specialistica, mentre si accorgono che l'unico modo per curarsi è pagare una clinica privata. Ma va bene così, perché "almeno non c'è la sinistra" al governo.
Sulla sanità pubblica questo governo ha fatto una guerra silenziosa ma brutale: tagli, definanziamenti, attese infinite, personale allo stremo, dismissioni mascherate da efficienza. Risultato: 4 milioni di italiani rinunciano alle cure.
Ma è un dato che non scuote nessuno. Anzi, si continua a votare per chi sta smantellando l'unico strumento che dovrebbe garantire uguaglianza di fronte al bene supremo della salute.
Nel frattempo, al Sud, si costruisce un ponte fantasma. Un'opera faraonica, inutile, mangiasoldi, che serve solo a tenere in piedi clientele, appalti, voti, promesse. Un'opera che non risolve nessun problema strutturale della mobilità, ma garantisce consensi e profitti. Le comunità locali si vendono per un pezzo di cantierizzazione, mentre strade, ospedali e scuole restano in rovina. È il trionfo del patto scellerato tra potere e consenso: io ti illudo, tu mi sostieni. Fa un patto di ferro nella pianta di Gioia Tauro è stato sottoscritto tra le cosche e la Lega.
Sui migranti, la strategia è altrettanto cinica. Loro sono il nemico perfetto. L'alibi eterno. La foglia di fico dietro la quale si nasconde l'incapacità totale di dare risposte ai problemi reali del Paese. E funziona, perché l'italiano medio - impoverito, spaventato, rancoroso, disinformato - crede davvero che il problema della sua vita sia chi sbarca su un barcone, e non chi gli ha rubato il futuro, tagliato il salario, chiuso l'ambulatorio di zona o cancellato, sottoscrizioni contratti nazionali da vergogna (vedi CCNL Funzioni Centrali) con premio finale all'ex segretario nazionale CISL.
E soprattutto, questo governo non ha uno straccio di progetto per il futuro. Nessuna politica industriale, nessuna visione. Nessuna strategia. Nessun piano strutturale su lavoro, energia, giustizia sociale. Solo slogan, repressione, nemici inventati, retorica da comizio e attacchi alla Costituzione, criminalizzazione di ogni dissenso e di ogni protesta, millantata per sicurezza. E la cosa più inquietante è che questo basta a tenere in piedi il consenso. Basta a farli vincere. Basta a farli durare.
L'Italia meloniana non è solo povera. È rassegnata. È complice. È anestetizzata da decenni di propaganda, ignoranza diffusa, abbandono culturale. È un paese che preferisce affondare purché lo faccia con chi promette di "punire" qualcun altro. Un popolo che non chiede giustizia, ma vendetta. Che non vuole diritti, ma dispetti. Che si fida di chi lo tratta da suddito, e odia chi gli propone coscienza e responsabilità.
E chi ne paga il prezzo non è solo chi li ha votati. Siamo tutti. Tutti intrappolati nel declino di un'Italia che non ha più nemmeno la forza di ribellarsi. Un'Italia in cui la destra governa con l'odio e la sinistra muore di inedia.

Rocco Petrone

https://www.ucadi.org/2025/07/27/litalia-meloniana-un-paese-che-affonda-con-il-sorriso-e-applaude-chi-lo-affoga/
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