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(it) Italy, FAI, Umanita Nova #22-25 - La lunga estate dell'anarchia (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]
Date
Fri, 5 Sep 2025 07:36:25 +0300
La cappa infuocata all'interno della quale ci muoviamo sembra spegnere
ogni speranza. L'incudine del Sole colpisce chiunque, e soprattutto chi
vive in situazioni di disagio, chi svolge lavori manuali all'aperto o in
condizioni malsane, chi è più debole. Il tempo implacabile e senza
speranza sembra un paradigma della condizione umana, in una società
incapace di soddisfare i bisogni primari della popolazione, incapace di
garantire i presupposti minimi per la conservazione della vita sulla
Terra, incapace di assicurare la pacifica convivenza.
Un mondo senza più futuro.
Alla costruzione di questo immaginario hanno contribuito i fallimenti
delle rivoluzioni del XX secolo; soffocate nel sangue dalla reazione
imperialista, come la Rivoluzione Spagnola, o degenerate in una
restaurazione più o meno completa del capitalismo, come avvenuto in
Russia, in Cina, a Cuba.
La lucida critica di queste esperienze è importante per attivare una
nuova fiducia nel futuro che abbia le gambe per potersi realizzare. I
partiti che conquistarono il governo in quelle rivoluzioni fallite erano
convinti che lo sviluppo delle forze produttive avrebbe permesso il
passaggio al comunismo, alla società dell'abbondanza. Per questo il loro
obiettivo era la conquista del governo: erano convinti che, dalla stanza
dei bottoni, avrebbero potuto premere l'acceleratore dello sviluppo
economico, il quale a sua volta avrebbe distrutto i rapporti di
produzione capitalistici e la sovrastruttura sociale e culturale che ne
derivava, compreso lo Stato. Per raggiungere questo obiettivo non hanno
guardato in faccia a nessuno. La classe operaia, i contadini, tutta la
società è stata gettata nel tritacarne della produzione; per raggiungere
questo scopo sono stati creati mastodontici apparati di controllo e
repressione, ma l'emancipazione tanto attesa non è arrivata. La
burocrazia controllava la distribuzione del plusvalore sociale, ed è
inevitabile che in una situazione di penuria ancora accentuata, una
simile concentrazione del sovraprodotto sociale nelle mani di una
amministrazione centrale comporti la concessione ai suoi membri di
notevoli privilegi.
Oggi l'umanità si trova di fonte a due tragedie. Da una parte l'aumento
della fame e della miseria, che rende necessario l'aumento della
produzione dei beni e servizi destinati al consumo di massa; dall'altra
la crisi ambientale, che impone la riduzione della produzione. Di fronte
a questa doppia sfida, i governi e le istituzioni intergovernative sono
impotenti o, meglio, scelgono di non agire. Così da una parte si contano
a milioni i morti per la miseria, mentre dall'altra si contano a milioni
i morti per l'emergenza ambientale. I governi intanto sono più
preoccupati di farsi la guerra tra di loro, sperperando le risorse della
Terra in armamenti e provocando ancora morti fra i civili.
Spetta all'anarchismo indicare la via d'uscita a queste tragedie,
togliendo innanzi tutto gli strumenti di dominio a chi è incapace di
usarli per risolvere i problemi, cioè i governi. L'esperienza di ogni
giorno ci dimostra che il governo è l'organismo meno capace di
rispondere ai bisogni delle masse e di risolvere la crisi ambientale.
Il movimento anarchico, nella società attuale, presente nelle lotte
sociali, si adopera per costruire gli organismi per l'autogestione delle
lotte, organismi che saranno alla base della società futura. A partire
da questa attività sarà possibile ricostruire la società sulla base
delle libere associazioni di produttori e consumatori, senza politica
dei due tempi, ma realizzando subito quanto è possibile della nuova
organizzazione sociale. Fin da subito la nuova società deve vedere ogni
persona, unita da una solidarietà consapevole, sperimentata e costruita,
cooperare volontariamente con le altre al benessere reciproco;
l'anarchismo auspica che la società sia costituita allo scopo di fornire
a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il massimo benessere
possibile, il massimo sviluppo morale e materiale possibile. Allora
potremo vivere la lunga estate dell'anarchia.
Tiziano Antonelli
https://umanitanova.org/la-lunga-estate-dellanarchia/
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