A - I n f o s

a multi-lingual news service by, for, and about anarchists **
News in all languages
Last 40 posts (Homepage) Last two weeks' posts Our archives of old posts

The last 100 posts, according to language
Greek_ 中文 Chinese_ Castellano_ Catalan_ Deutsch_ Nederlands_ English_ Français_ Italiano_ Polski_ Português_ Russkyi_ Suomi_ Svenska_ Türkçe_ _The.Supplement

The First Few Lines of The Last 10 posts in:
Castellano_ Deutsch_ Nederlands_ English_ Français_ Italiano_ Polski_ Português_ Russkyi_ Suomi_ Svenska_ Türkçe_
First few lines of all posts of last 24 hours | of past 30 days | of 2002 | of 2003 | of 2004 | of 2005 | of 2006 | of 2007 | of 2008 | of 2009 | of 2010 | of 2011 | of 2012 | of 2013 | of 2014 | of 2015 | of 2016 | of 2017 | of 2018 | of 2019 | of 2020 | of 2021 | of 2022 | of 2023 | of 2024 | of 2025

Syndication Of A-Infos - including RDF - How to Syndicate A-Infos
Subscribe to the a-infos newsgroups

(it) France, UCL AL #362 - Cultura - Guarda: Alexe Poukine, Save Yourself (ca, de, en, fr, pt, tr)[traduzione automatica]

Date Fri, 5 Sep 2025 07:35:59 +0300


Dopo due straordinari primi film, Sleeping, Sleeping in the Stones e Without Knocking, Alexe Poukine torna con un terzo lungometraggio documentario, esplorando il mondo dell'ospedale attraverso una produzione brillante e di grande pregio. "Mi dispiace davvero doverlo dire", esordisce una giovane infermiera di fronte al paziente che sta per informare della scoperta di un tumore maligno. Lo scambio di battute dura alcuni minuti. Le lacrime scorrono sulle guance del paziente, la voce dell'infermiera si strozza. Poi l'azione si ferma. Tutti stanno bene. Nessuno è malato.

In questo terzo documentario, Alexe Poukine filma un esercizio unico: laboratori di simulazione in cui gli operatori sanitari, accompagnati da attori, rimettono in scena diverse situazioni di dialogo con i pazienti, da una discussione di routine su un controllo sanitario all'annuncio di diagnosi difficili. Con l'obiettivo di sviluppare il loro rapporto con l'empatia, ma anche di mettere in discussione la loro posizione di potere: mentre i laboratori di role-playing sono seguiti da debriefing che consentono di raccogliere feedback e discutere su quanto accaduto, nella vita reale i pazienti, dipendenti dagli operatori sanitari, raramente avranno il coraggio di segnalare un errore. Ma anche, e soprattutto, l'ambiente ospedaliero non gli permetterà di farlo.

Fare dell'empatia una questione politica
Infatti, sebbene il film inizi concentrandosi molto su una dimensione individuale, nel suo svolgimento dipinge un ritratto dell'intera istituzione dell'ospedale pubblico. E dello stato in cui decenni di politiche neoliberiste lo hanno lasciato, creando un luogo che non lascia più spazio all'assistenza e all'empatia per i pazienti. Un'istituzione che schiaccia anche chi ci lavora. Attraverso le discussioni e le situazioni, viene svelata la vita quotidiana degli operatori sanitari: interi reparti che si affidano a personale temporaneo, carichi di lavoro folli, pressione costante, burnout e suicidi.

La struttura del film dà voce direttamente agli operatori sanitari, che alla fine identificano chiaramente le cause profonde dei problemi, in particolare il sistema T2A (fee-for-service), introdotto nel 2004. Descrivono dettagliatamente come l'ospedale sia diventato un luogo che cerca soprattutto di essere redditizio, dove la questione economica è diventata una priorità rispetto a quella dell'assistenza. Un operatore sanitario arriva persino a dire: "Il sistema funzionerebbe perfettamente se eliminassimo tutti i pazienti".

Ma questa narrazione è completata anche da quella degli attori che partecipano a questi workshop per interpretare i ruoli dei pazienti. Offrono una prospettiva esterna, che rivela anche molto su ciò che il sistema ospedaliero fa alle persone che ci lavorano. Sentiamo quindi un attore gioire del fatto che il workshop del giorno si svolga con studenti del terzo anno, quando sono "ancora gentili", non ancora "induriti" dall'ospedale.

Connettere l'intimo e il collettivo
Attraverso questo approccio, la regista rinnova la potenza del suo precedente documentario, Without Knocking: connettere con successo l'intimo e il collettivo; Riuscendo a filmare come la somma delle esperienze individuali formi la realtà sociale. Questo equilibrio riesce sia a trasmettere la durezza delle professioni sanitarie e la violenza inflitta loro dal liberalismo, sia a delineare un possibile esito: la lotta congiunta di pazienti e operatori sanitari in difesa di un bene comune: l'ospedale pubblico.

N. Bartosek (UCL Alsace)

Alexe Poukine, Sauve qui peut, 4 giugno 2025, 98 minuti.

https://www.unioncommunistelibertaire.org/?Voir-Alexe-Poukine-Sauve-qui-peut
________________________________________
A - I n f o s Notiziario Fatto Dagli Anarchici
Per, gli, sugli anarchici
Send news reports to A-infos-it mailing list
A-infos-it@ainfos.ca
Subscribe/Unsubscribe https://ainfos.ca/mailman/listinfo/a-infos-it
Archive http://ainfos.ca/it
A-Infos Information Center