|
A - I n f o s
|
|
a multi-lingual news service by, for, and about anarchists
**
News in all languages
Last 40 posts (Homepage)
Last two
weeks' posts
Our
archives of old posts
The last 100 posts, according
to language
Greek_
中文 Chinese_
Castellano_
Catalan_
Deutsch_
Nederlands_
English_
Français_
Italiano_
Polski_
Português_
Russkyi_
Suomi_
Svenska_
Türkçe_
_The.Supplement
The First Few Lines of The Last 10 posts in:
Castellano_
Deutsch_
Nederlands_
English_
Français_
Italiano_
Polski_
Português_
Russkyi_
Suomi_
Svenska_
Türkçe_
First few lines of all posts of last 24 hours |
of past 30 days |
of 2002 |
of 2003 |
of 2004 |
of 2005 |
of 2006 |
of 2007 |
of 2008 |
of 2009 |
of 2010 |
of 2011 |
of 2012 |
of 2013 |
of 2014 |
of 2015 |
of 2016 |
of 2017 |
of 2018 |
of 2019 |
of 2020 |
of 2021 |
of 2022 |
of 2023 |
of 2024 |
of 2025
Syndication Of A-Infos - including
RDF - How to Syndicate A-Infos
Subscribe to the a-infos newsgroups
(it) Italy, Sicilie Libertaria #454 - Ferri: DEMOCRAZIA E/O ANARCHIA? - Sulle radici libertarie della democrazia greca. (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]
Date
Wed, 15 Jan 2025 09:13:35 +0200
Un recente libro di Donatella Di Cesare, edito da Einaudi con il titolo
"Democrazia e anarchia. Il potere nella polis", affronta la relazione
fra la teoria e il sistema politico della democrazia nella Grecia del V°
e IV° secolo A.C. e l'anarchismo. Ne parliamo con Enrico Ferri, noto
studioso di Stirner e dell'anarchismo, ma conoscitore non superficiale
della democrazia greca, alla quale ha dedicato vari saggi in varie
lingue, non ultima una nuova e recente traduzione ed edizione dello
Pseudo Senofonte, noto pure come il Vecchio Oligarca, edita da
Rubbettino. ---- D) Tanto in ambito democratico che anarchico, non sono
molti quelli che hanno affrontato le relazioni esistenti fra la teoria
democratica greca e il pensiero anarchico.
R) È un dato di fatto la scarsa attenzione che gli anarchici hanno dato
al fenomeno politico, culturale ed ideologico rappresentato dalla
democrazia degli Ateniesi. Kropotkin, ad esempio, nella voce "Anarchism"
dell'Enciclopedia Britannica del 1910, quando parla dei precursori
dell'anarchismo fa un fugace riferimento ad Aristippo e a Zenone, ma non
nomina la filosofia politica della democrazia ed il suo sistema
politico. Nell'"Etica" cita più autori greci, ma non c'è nessun
riferimento al sistema democratico. Le cose non cambiano se consideriamo
teorici come Bakunin, Proudhon e Stirner, oppure il dibattito politico
all'interno del movimento anarchico, non solo europeo, del
diciannovesimo o del ventesimo secolo.
D) Donatella Di Cesare sostiene che il nucleo teoretico della democrazia
antica e quello dell'anarchismo, a partire dalla critica del potere,
siano gli stessi. È corretto a tuo avviso questo accostamento?
R) Aristotele, in un passo della "Politica", che la Di Cesare ricorda,
sostiene che i democratici "non vorrebbero nessun governo, perché l'uomo
libero non ha padroni, ma non potendo fare a meno del governo, scelgono
di governare ed essere governati a turno". È interessante notare che,
secondo Aristotele, nella prospettiva democratica ogni governo politico
è visto come una forma di dispotismo. Allo stesso tempo si riconosce che
la comunità non può vivere senza essere amministrata, di conseguenza si
sceglie la forma di governo (amministrazione) più vicina al non-
governo. L'autogoverno è la negazione di ogni sistema comunitario
fondata su un potere gerarchico (arché), che viene dall'alto e prescinde
dai governati. Questo governo democratico, ma lo potremmo definire
perfettamente libertario, consiste nel "governare ed essere governati a
turno". Tale assunto è perfettamente in linea con l'altro principio
democratico, riportato da Erodoto, per bocca di Megabizo, che rende la
libertà democratica con la formula né árchein né árchestai: né
comandare, né essere comandati.
D) In "Democrazia e anarchia" si legge che "la questione[del potere in
democrazia]è ontologica, ancor prima di essere politica", come pure che
"la democrazia è sempre incompiuta", che "manca di presupposti certi",
che è sempre "priva di fondamento".
R) Gorgia da Leontini, con Protagora il massimo rappresentante della
Sofistica, sostiene che "L'Essere non è, anche se fosse reale non
sarebbe comprensibile per l'uomo e se lo divenisse non sarebbe comunque
esprimibile e comunicabile", secondo quanto riporta Sesto Empirico. In
sintesi dice che la questione dell'Essere, che è pure la questione del
Fondamento originario, è non reale, in ogni caso del tutto assente ed
estranea all'esistenza ed alla storia degli uomini.
D) Questo approccio che conseguenze ha nella sfera politica?
R) Gorgia sostiene anche quella che potremmo definire la legge
dell'opportunità, che una certa scelta può essere più o meno valida a
seconda delle circostanze. Non si tratta, pertanto, di prendere lo
spunto da presunte verità oggettive e fondanti, ma di valutare e
scegliere correttamente a seconda delle circostanze.
D) Il cosiddetto relativismo gnoseologico?
R) Con relativismo gnoseologico in genere si intende che si hanno
diverse rappresentazioni di una stessa realtà, a seconda delle
prospettive. La Sofistica afferma anche che la stessa persona, o una
certa comunità, possono avere una diversa rappresentazione della realtà
ed un diverso approccio alla stessa se cambiano le sue condizioni di
vita, l'ambiente geografico, il clima o il sistema politico in cui si
trovano. Erodoto, ad esempio, sostiene che gli Egiziani hanno abitudini
e stili di vita opposti a quelli dei Greci, ma solo perché vivono con un
clima ed un fiume del tutto originali. Ippocrate, nel suo trattato
"Sulle Arie, le Acque e il Luoghi", afferma che i Greci insediati
nell'Asia Minore (Anatolia), hanno caratteri diversi dagli Asiatici
della stessa regione, perché hanno diverse istituzioni politiche.
D) In "Democrazia e anarchia", sembra quasi che alla base della
democrazia greca ci sia un assunto anti-metafisico di tipo moderno.
R) I Greci dall'VIII° al VI° secolo avevano colonizzato vasti territori
di tre continenti, avevano circumnavigato l'Africa, partendo dal Mar
Rosso; per commerciare si erano spinti fino all'Islanda e conoscevano
gran parte dell'Asia Minore. Basti leggere le storie di Erodoto,
Ippocrate o l'"Anabasi" di Senofonte per rendersi conto che erano
perfettamente consci della differenza dei costumi, dei culti, delle
morali, delle pratiche familiari e sessuali e delle relazioni che le
stesse avevano con il clima, l'orografia e la geografia. La Sofistica, a
cui la Di Cesare non dedica la necessaria attenzione, seppe
perfettamente rappresentare queste acquisizioni e le loro conseguenze.
D) Che impatto ha questo approccio, per così dire anti-ontologico nella
caratterizzazione del sistema democratico ateniese?
R) In democrazia, per tornare alle tesi della Di Cesare, non esiste una
verità universale ed immutabile da cui partire, non esiste il problema
del fondamento, di presupposti certi. L'unica cosa assolutamente certa è
che il potere appartiene al popolo, cioè alla comunità nel suo insieme,
e che l'interesse della comunità è superiore a quello di qualsiasi
singolo o parte della comunità. Questo secondo principio, divenuto poi
un'acquisizione fondamentale della democrazia non solo antica, risale a
Solone, chiamato a dirimere i contrasti fra oligarchi e popolo: affermò
che gli interessi della comunità, considerata nel suo insieme, andavano
al di là di quelli dei singoli ceti.
D) Questa visione è alla base dell'eguaglianza democratica?
R) Certamente: in democrazia tutti i cittadini sono uguali davanti alla
legge, quella che si chiamava l'isonomia, tutti hanno il dovere di
contribuire alla vita, alle esigenze ed alla difesa comuni; nell'Atene
democratica si ha per la prima volta la costituzione di un esercito di
popolo. A Maratona contro l'élite dell'esercito persiano, combattono
dieci battaglioni formati da cittadini, non da militari di professione.
Ad Atene, inoltre, come ricorda Pericle nel celebre encomio, tutti hanno
il diritto/dovere di partecipare alla gestione della cosa pubblica.
Persino nel Ceramico, il cimitero d'Atene, vengono scoraggiati segni di
opulenza e distinzione nell'architettura delle tombe.
D) Ma l'uguaglianza democratica ha una serie di limitazioni, tanto
all'interno della cittadinanza, che al suo esterno.
R) Quando parliamo di uguaglianza democratica parliamo di un'uguaglianza
essenzialmente politica, non sociale o economica. Cosa essa sia è
spiegato in modo brillante da Protagora nell'omonimo dialogo platonico,
con l'esempio dei flautisti. Si può semplificare in questi termini: "Per
definire qualcuno flautista, non è necessario che sia un virtuoso dello
strumento, serve solo che lo sappia suonare, seppure in modo elementare.
Allo stesso modo il cittadino è tale se in grado di partecipare alla
vita politica della città". Questa uguaglianza "di base", non disconosce
i meriti individuali, anzi li pone al centro della vita politica.
Inoltre, l'Atene democratica prese una serie di misure che andavano
oltre l'uguaglianza meramente politica, ad esempio una politica di
controllo del prezzo del grano, importato principalmente dal Mar Nero
(Ponto Eusino) e forme di indennizzo per permettere ai meno abbienti di
partecipare alla vita politica, ad esempio ai Tribunali e all'Assemblea.
La diffusa pratica del sorteggio, per assegnare cariche che non
richiedevano competenze specialistiche, sott'intende una visione
egualitaria.
D) Esiste, però, anche la questione della condizione servile di parte
della popolazione e quella sicuramente subalterna delle donne ateniesi.
R) È un dato di fatto: ad Atene una parte consistente della popolazione
è fatta di schiavi, di stranieri residenti (meteci) che avevano diritti
politici limitati e da donne che non potevano partecipare alla vita
politica.
D) Come è possibile definire libertario un sistema politico fondato
sulla schiavitù?
R) La schiavitù è presenza costante nella storia, fino ai nostri giorni.
Pensiamo, ad esempio, al sistema coloniale delle democrazie moderne, che
di fatto era un regime schiavistico. O alla Rivoluzione Francese, che
mantiene le colonie, o alla democrazia americana, dove persino i
Presidenti sfruttavano schiavi di origine africana. Occorre ricordare
anche che alcuni critici della democrazia, come Platone e il Vecchio
Oligarca, sostengono che in democrazia le donne e gli schiavi godono di
una libertà eccessiva, che non ha riscontro nelle altre forme di governo.
D) De Cesare parla di "deterritorializzazione" e di rescissione dei
legami di sangue, operate dalla democrazia ateniese.
R) Si, l'esatto contrario della formula "Terra e sangue", tanto cara ai
nazionalismi. Con la riforma di Clistene, del 508 a.C., si divide la
popolazione in 10 tribù, ognuna dislocata in varie parti del territorio,
nella città verso il mare e nell'entroterra. Il legame politico
sostituisce quello familiare, di sangue, a sua volta legato ad una
collocazione territoriale.
D) Ci puoi riassumere quali sono per la Di Cesare i caratteri più
propriamente anarchici della democrazia ateniese, che tu condividi?
R) Sicuramente la visione critica del potere, la diffidenza o
l'opposizione ad ogni concentrazione del potere nelle mani di uno o di
pochi. Le cariche, a parte rare eccezioni, sono sempre assegnate
pro-tempore, in genere non rinnovabili. Il potere viene controllato
anche durante il suo esercizio ed ognuno è chiamato a render conto a
fine mandato di come abbia gestito il suo incarico. Ogni cittadino è
sollecitato ad esercitare il controllo sulla gestione del potere. Il
principale obiettivo è quello di favorire la partecipazione dei
cittadini e la ridistribuzione del potere, come ricorda la Di Cesare,
amministrato sempre "provvisoriamente", perché non appartiene a nessuno
in particolare, ma solo alla comunità nel suo insieme.
D) La Di Cesare scrive che la polis democratica non è lo stato. È
corretta questa tesi?
R) Ad Atene non esiste un apparato politico-amministrativo permanente,
non esistono funzionari di Stato, ma cittadini che svolgono pro tempore
certe funzioni, quasi sempre a titolo gratuito. Le leggi stesse vengono
promulgate in nome del popolo (e del Consiglio dei 500), non della città
di Atene
D) Quali sono i limiti della democrazia ateniese che, a tuo avviso, la
Di Cesare non ha considerato?
R) Il legame politico, che sostituisce quello fondato su consanguineità
e territorialità, crea un'unione che include quanti ne fanno parte ed
esclude gli altri: gli stranieri, i non-cittadini, persino gli alleati.
Lo vediamo nella politica estera della democrazia ateniese, dopo la
seconda guerra persiana e nella guerra del Peloponneso. Gli stessi
alleati democratici della Lega delio-attica vengono considerati come
degli asserviti, doúloi, secondo leggi della potenza definite universali
ed eterne. Lo leggiamo in Tucidide, nelle cronache della guerra del
Peloponneso e nel celebre dialogo fra Ateniesi e abitanti dell'Isola di
Melo.
D) Quali sono altre differenze fra democrazia greca ed anarchia?
R) La democrazia greca è il frutto di un processo politico che dura due
secoli. È un sistema politico che si afferma in modo dirompente a
partire dalle riforme di Clistene del 508, una realtà storica che si
costituisce nel tempo, attraverso una serie di trasformazioni e riforme.
Basti considerare che non esiste un articolato testoc del quinto o
quarto secolo AC che descriva cos'è la democrazia, a parte l'encomio
funebre di Pericle. L'anarchia moderna nasce come teoria politica a
partire da Bakunin e insieme come movimento politico, ma non diviene mai
la teoria politica che regola in modo permanete la vita di una comunità
estesa. L'elemento teorico è preminente, mentre nella democrazia greca è
quello pratico a dominare.
http://sicilialibertaria.it
________________________________________
A - I n f o s Notiziario Fatto Dagli Anarchici
Per, gli, sugli anarchici
Send news reports to A-infos-it mailing list
A-infos-it@ainfos.ca
Subscribe/Unsubscribe https://ainfos.ca/mailman/listinfo/a-infos-it
Archive http://ainfos.ca/it
- Prev by Date:
(tr) Bulgaria, FAB: Savaş ve anarşizm: Bill Beach, Wayne Price ve diğer Natopolitanlara karşı II. (2/2) (ca, de, en, it, pt)[makine çevirisi]
- Next by Date:
(it) Italy, FAI, Umanita Nova #37-24: Specchio della società. Le violenze nel carcere di Trapani. (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]
A-Infos Information Center