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(it) Italy, Roma, FAI: Il 5 ottobre a Roma (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]
Date
Tue, 5 Nov 2024 07:47:22 +0200
Il 5 ottobre si è tenuta a Roma una manifestazione contro il genocidio
della popolazione palestinese. ---- Noi abbiamo aderito sui nostri
contenuti, oltre che di rifiuto del genocidio, contro l'allargamento del
conflitto, il militarismo, le spese militari italiane e la repressione
di qualsiasi forma di dissenso. ---- La manifestazione ha assunto una
connotazione particolare per il divieto, esclusivamente politico, deciso
dal ministro Piantedosi e confermato dal Questore di Roma. Dopo un anno
di mobilitazioni settimanali per la Palestina a Roma tutte svolte in
modo assolutamente pacifico era talmente evidente la velleità nel
vietarla per "motivi di ordine pubblico" che hanno esplicitamente
dichiarato che era vietata per gli argomenti che alcuni dei partecipanti
avrebbero potuto sostenere.
Si tratta di un'ulteriore involuzione autoritaria di un governo che con
il Ddl 1660 cerca di seppellire con anni di galera qualsiasi forma di
opposizione sociale e solidale, che con il premierato vuole un governo
autoritario e forte, che vuole che le manifestazioni avvengano solo su
argomenti che decidono loro e che vuole confinare qualsiasi forma di
opposizione a votare, ogni quattro anni, il pagliaccio di turno.
La stampa mainstream ha, con continuità su quanto sta facendo sul
massacro a Gaza ed il Libano, appoggiato le scelte governative seminando
il terrore su quanto sarebbe potuto succedere, paventando scene di
guerra a Roma senza interrogarsi sulla legittimità delle scelte
repressive del governo e sull'eliminazione della libertà di manifestare.
La polizia ha poi cercato in tutti i modi di impedire l'arrivo dei
compagn* in piazza. Fin dalla sera prima Roma è stata costellata di
posti di blocco. Sono stati fermati gli autobus di linea in arrivo in
città e sono stati fermati tutti i viaggiatori con precedenti politici.
Diversi pullman diretti al corteo sono stati bloccati sulle autostrade,
i passeggeri schedati, in un caso caricati, in altri casi rimandati
indietro dopo aver fatto dei fogli di via ad alcuni dei passeggeri.
Sulle autostrade di accesso a Roma, il traffico veicolare era ridotto ad
una corsia con controlli sulle auto "sospette" e conseguente blocco
quasi totale del traffico. Le stazioni dei treni di Roma sono state
presidiate ed assediate da controlli asfissianti con richiesta di
documenti a chiunque apparisse "strano". La piazza di convocazione del
corteo era completamente circondata da blindati (spesso con grate a
chiudere gli spazi tra gli uni e gli altri). Si poteva entrare solo da
minuscoli varchi e spesso a chi entrava venivano chiesti i documenti.
Ci sono stati, a detta della Questura, 1.600 manifestanti identificati e
sono stati emessi 40 fogli di via: una misura assolutamente arbitraria
nei confronti di persone la cui unica colpa era di voler manifestare.
Nonostante queste brutali intimidazioni (e nonostante la pioggia
battente) diverse migliaia di compagn* sono riusciti a raggiungere
Piazzale Ostiense, dove era previsto il concentramento. La Questura, per
evitarsi ulteriori problemi, ha allora deciso di autorizzare il presidio
(lasciando comunque i blocchi per arrivare in piazza, continuando ad
identificare, intimorire e sanzionare con fogli di via chi arrivava).
Alla fine saranno almeno 15.000 i compagn* presenti dimostrando che le
intimidazioni non hanno fermato la volontà di manifestare.
In piazza c'era solo un camioncino con un'amplificazione minima dove si
sono succeduti alcuni interventi, rappresentativi solo di una piccola
parte delle realtà presenti in piazza, ascoltati solo dai presenti nelle
immediate vicinanze e dal contenuto, in molti di loro, sloganistico e
tifoseggiante.
Per circa due ore il presidio è stato assolutamente pacifico e
tranquillo. In questa fase tre studenti del Righi (due ragazze ed un
ragazzo) sono andati via portando con loro una bandiera palestinese.
Poco lontano dal concentramento e nonostante tutta la polizia presente
sono stati aggrediti e malmenati da quattro sionisti: il ragazzo è
finito in ospedale per i calci ricevuti quando era caduto a terra.
In piazza, vista l'inutilità della trattativa con la polizia per poter
fare un corteo, una parte dei presenti ha provato a forzare l'uscita
fronteggiando in corteo i blindati che chiudevano le varie uscite.
Intanto la manifestazione veniva dichiarata sciolta. Giunti all'altezza
del varco di Via Ostiense ci sono stati un po' di spintonamenti con la
polizia. Niente di particolarmente eclatante. C'è stato un
fronteggiamento con la polizia con lancio di petardi e lacrimogeni a
strappo (quelli che si lanciano a mano). Poi improvvisamente la polizia
ha deciso di gasare tutta la piazza, di caricare selvaggiamente chi era
rimasto lì, di usare anche un idrante contro i manifestanti. Sei fermi e
parecchi manifestanti feriti ed un paio di piccoli cortei fatti da chi
si era allontanato dalla piazza sono stati il risultato di quest'ultima
parte della manifestazione.
Nei prossimi giorni faremo valutazioni politiche più approfondite.
Adesso ci limitiamo a registrare l'applicazione, prima della sua
approvazione formale, del Ddl 1160, la minaccia di Piantedosi di "un
autunno nero" e l'allargamento dei massacri delle popolazioni in
Palestina, al Libano e in tutta l'Asia sudoccidentale.
Gruppo Anarchico Bakunin - FAI Roma e Lazio
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