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(it) Spaine, Regeneracion: Che cosa è il proletariato? (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]
Date
Wed, 21 May 2025 09:41:26 +0300
Sig. Amorós ---- L'articolo erudito del Sig. Amorós, pubblicato il 2
settembre 2024 sul sito web di Alasbarricadas e il 28 ottobre sul
Portale Libertario dell'OACA, lo qualifica per ricoprire la carica di
emittente di tessere anarchiche. ---- Godetevelo e gioite. ----
L'affermazione che l'anarchismo è ciò che gli anarchici pensano e fanno
lo colloca anche nell'albo d'onore dei teorici e degli scienziati
politici del più sciocco confusionismo, perché questa tautologia non
spiega nulla. ---- Assegna un diploma alla verbosità e una medaglia
all'ignoranza. D'altra parte, e questa è la cosa più grave, il dogma
sacrosanto ed eurocentrico della scomparsa del proletariato lo colloca
dall'altra parte della barricata. ---- Il proletariato1 ---- Il
proletariato non è una cosa, né un'identità, né una cultura, né un
collettivo statistico che ha i propri interessi di classe da difendere.
Il proletariato si costituisce come classe attraverso un processo di
sviluppo e formazione che avviene solo nella lotta di classe.
Il proletariato, ridotto nel capitalismo avanzato allo stato di
produttore e consumatore, diventa una categoria sociale passiva, priva
di coscienza propria; È una classe del capitale, soggetta all'ideologia
capitalista. Non è niente, non aspira a niente e non può fare niente.
Solo attraverso l'intensificazione e l'inasprimento della lotta di
classe essa emerge come classe e prende coscienza dello sfruttamento e
del dominio che subisce sotto il capitalismo. Nel processo stesso di
questa guerra di classe, essa si manifesta come classe autonoma e si
costituisce come proletariato antagonista e opposto al capitalismo, come
comunità di lotta. Uno scontro totale, fino alla morte, senza
possibilità né aspirazioni di riforma o di gestione di un sistema ormai
obsoleto, criminale e sorpassato.
Questa nozione di classe come "qualcosa che accade", che nasce e
prospera dal suolo degli sfruttati e degli oppressi, è fondamentale. La
classe non si riferisce a qualcosa che le persone sono, ma a qualcosa
che fanno. E una volta compreso che la classe è il frutto dell'azione,
allora possiamo comprendere che qualsiasi tentativo di costruire una
nozione esistenzialista o cultural-ideologica di classe è falso e
destinato al fallimento.
La classe non è un concetto statico, solido o permanente; ma dinamico,
fluido e dialettico. La classe si manifesta e si riconosce solo nei
brevi periodi in cui la lotta di classe raggiunge il suo culmine.
Il proletariato è definito come la classe sociale che non possiede alcun
tipo di proprietà e che, per sopravvivere, ha bisogno di vendere la
propria forza lavoro in cambio di un salario. Il proletariato è composto
da salariati, disoccupati, precari, migranti, senza documenti,
pensionati e dalle loro famiglie a carico, che ne siano consapevoli o
meno. Nello Stato francese, il proletariato comprende circa tre milioni
di disoccupati e ventisei milioni di lavoratori dipendenti o autonomi
che temono di unirsi alle fila dei disoccupati, oltre a un numero
indefinito di emarginati che non compaiono nelle statistiche perché
esclusi dal sistema.
Dall'inizio della depressione (2007), la democrazia parlamentare europea
si è rapidamente trasformata in una partitocrazia "nazionalmente
inutile", autoritaria e mafiosa, dominata da quella classe dirigente
capitalista senza Stato, al servizio della finanza internazionale e
delle multinazionali: la classe imprenditoriale. C'è una profonda ed
estesa proletarizzazione delle classi medie, una massificazione del
proletariato e l'irruzione violenta e intermittente di collettività
irrecuperabili, sobborghi e comunità emarginate, anti-sistema, non tanto
per convinzione, quanto per esclusione. Gli Stati nazionali diventano
obsoleti, ma restano comunque necessari in quanto garanti dell'ordine
pubblico e della difesa armata contro lo sfruttamento, strumenti di
questa classe capitalista dominante, con portata e interessi globali. La
loro forma di governo è il totalitarismo democratico: una democrazia
ridotta al minimo indispensabile del voto ogni tot anni, per scegliere
tra cattivi o peggiori rappresentanti del capitale, senza alcuna
capacità di intervento o di decisione nella vita sociale o politica.
Le periferie diventano ghetti di esclusi dal sistema, che lo Stato cerca
di isolare gli uni dagli altri, affidandone il controllo alle gang, alla
droga, alle mafie, alle scuole, agli assistenti sociali, alle ONG, alle
étés, alle carceri, all'esercito e alla polizia, affinché insieme
impongano il controllo e/o il sacrificio economico, politico, sociale,
morale, volontario e, se necessario, anche fisico, di "tutti quelli che
restano", con l'obiettivo preciso e concreto di disattivare il loro
potenziale rivoluzionario, cercando di trasformare questi quartieri
periferici in alveari di morti viventi, contro i quali le istituzioni
statali hanno dichiarato una guerra totale di sterminio e annientamento.
La lotta di classe
La lotta di classe non è solo l'unica possibilità di resistenza e
sopravvivenza di fronte agli attacchi feroci e sadici del capitale, ma
anche la via imprescindibile per trovare una soluzione rivoluzionaria
definitiva alla fase terminale del sistema capitalista, ormai obsoleto e
criminale, che si crede anch'esso impunito ed eterno. Lotta di classe o
sfruttamento illimitato; potere decisionale sulla propria vita o
schiavitù salariale ed emarginazione.
Non sono solo gli anarchici, signor Amorós, è la guerra di classe del
proletariato, signor Studioso. Lui è la vecchia talpa che appare e
scompare dalla scena, scavando costantemente il suo tunnel sotto un
mondo antiquato, criminale e obsoleto. Non si tratta più di comprendere
il mondo a partire da questa o quella dottrina o ideologia; ma per
cambiarlo.
Contano solo gli anarchici che intervengono in questa lotta. Dall'altra
parte della barricata si trovano i filosofi che, anarchici o no, sono
abbagliati dall'introspezione o negano l'esistenza del proletariato.
Agustín Guillamón
https://www.regeneracionlibertaria.org/2025/04/03/que-es-el-proletariado/
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