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(it) Italy, Sicilia Libertaria: Punta Izzo (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]
Date
Thu, 30 May 2024 08:09:50 +0300
Punta Izzo, approvato il progetto di bonifica del poligono di tiro ----
Ma i limiti degli inquinanti sono quelli (molto più alti) delle aree
industriali ---- La mobilitazione di cittadini e associazioni muove le
istituzioni e produce risultati. Dopo quasi un decennio di denunce e a
distanza di 27 anni dalle ultime esercitazioni a fuoco, il progetto di
bonifica del poligono militare di Punta Izzo è stato finalmente
approvato. Ma è una buona notizia solo in minima parte; perché, com'era
prevedibile, la bonifica riguarderà limitate porzioni del poligono
chiuso (per una superficie di 560 mq su un totale di 1800 mq). Nessuna
indagine ambientale è stata invece programmata all'esterno, ossia nella
restante area costiera e marina di Punta Sant'Elia dove per almeno
vent'anni si è sparato "a cielo aperto" e senza alcuna barriera di
contenimento.
Inoltre, ed è questo il dato più preoccupante, dalla bonifica saranno
escluse quelle zone del poligono i cui livelli di contaminazione
risultano entro i limiti di legge prescritti per le aree industriali.
Limiti che però sono di gran lunga più elevati di quelli che si
applicano alle aree a verde. Per fare un esempio, nelle aree a verde la
soglia per il piombo è di 100 mg/kg, a fronte di una soglia di 1000
mg/kg per le aree industriali, dieci volte più elevata. Mentre per la
sommatoria dei composti policiclici aromatici, la soglia consentita
nelle aree industriali è addirittura 100 volte superiore a quella delle
aree verdi (1 mg/kg contro 100 mg/kg).
Punta Izzo, insomma, viene trattata come fosse il terreno di una
fabbrica, dove il quantitativo di sostanze pericolose tollerate è per
legge incompatibile con la fruizione pubblica di un parco naturale. Se
fossero state prese a riferimento le soglie prescritte per le aree a
verde, le analisi ambientali svolte nel 2017 dai militari del Centro
tecnico logistico interforze di Civitavecchia avrebbero messo in
evidenza, oltre all'ingente presenza di piombo e rame, una
contaminazione da cobalto, selenio, vanadio, zinco e difenilammina.
Quest'ultima in particolare, utilizzata come additivo nelle munizioni, è
risultata eccedente in 10 dei 14 punti di campionamento realizzati, e in
quantità fino a 10 volte superiori al limite (1,04 mg/kg a fronte di una
soglia di 0,1 mg/kg).
Com'è noto, a equiparare aree industriali e zone militari, ai fini della
bonifica, è stato il decreto "Ambiente protetto" (mai nome fu meno
azzeccato) nel 2014. Ma Punta Izzo, di cui da anni chiediamo la
conversione a usi civili, resta una zona militare solo sulla carta. Nei
fatti, da almeno 30 anni, nessuna esercitazione militare viene svolta
nel comprensorio costiero. E mentre viene ufficialmente opposto un fermo
diniego all'istanza civica di smilitarizzazione, Marisicilia consente
visite guidate ed escursioni promosse da associazioni e appassionati di
gesta belliche.
Per queste ragioni, e nella prospettiva di restituire Punta Izzo alla
libera fruizione quale parco eco-culturale, la bonifica andrebbe
realizzata secondo le soglie di contaminazione previste per le aree a
verde, estendendo le indagini ambientali a tutti gli spazi, terrestri e
marini, utilizzati per più di mezzo secolo per esercitazioni a fuoco. In
caso contrario, al danno seguirebbe la beffa: l'onere della bonifica del
futuro parco andrebbe a gravare sulla Regione o sul Comune di Augusta, a
seguito dell'auspicata smilitarizzazione.
Purtroppo nessuna di queste obiezioni è stata sollevata
dall'Amministrazione comunale nelle conferenze di servizi. Il Comune di
Augusta figura anzi tra gli assenti all'ultima decisiva conferenza del
19 luglio 2023 che ha dato il via libera al progetto di bonifica
presentato da Marisicilia. A questa conferenza sono state escluse le
associazioni ambientaliste Natura Sicula e Punta Izzo Possibile, benché
avessero fatto espressa richiesta di partecipazione.
Nelle prossime settimane, come fatto per i passati governi dal 2017,
trasmetteremo al Ministro della Difesa Crosetto un'istanza volta a
conoscere i programmi dell'esecutivo in merito al futuro impiego di
Punta Izzo. Visti i tempi, non ci facciamo illusioni. Conclusi la
bonifica e il monitoraggio ambientale, il rischio è che il progetto del
nuovo poligono di tiro torni d'attualità. Insieme alla nostra opposizione.
Coordinamento Punta Izzo Possibile
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