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(it) Italy, FDCA - È NATO IL COORDINAMENTO "SALAMANDRE" (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]
Date
Wed, 18 Dec 2024 10:06:18 +0200
Questo documento parla di una scissione inevitabile, di un'assemblea
autoconvocata dalle compagne e dai compagni fuoriusciti da AL-FdCA e
della conseguente nascita di un Coordinamento, denominato "Salamandre".
---- " Il ciarlatano fascista afferrò la maschera da lupo mannaro, si
diede alla magia con nomi semifolli, con sceneggiature da romanzo
dell'orrore che trapassa nel kitsch ma anche nella schizofrenia del
piccolo borghese, ben utilizzata con profitto. Insomma la schizofrenia
della cuccagna presa sul serio, che viene anch'essa dal dorato occidente"
( tratto da Il principio speranza, Ernst Bloch)
Una scissione sofferta, ma ormai inevitabile di fronte ad una gestione
sclerotizzata ed autoritaria
Alcuni mesi fa un gruppo di compagni e compagne, firmatari tra gli altri
di questo documento, ha deciso di scindersi da AL-FdCA, pur avendo
contribuito a consolidarla in decenni di militanza politica.
Non è stato un fulmine a ciel sereno, è stata una scelta sofferta e
ragionata di un nutrito gruppo di militanti di fronte al diniego senza
appello, da parte della Segreteria di AL-FdCA, di convocare un Congresso
straordinario richiesto da tempo. Un diniego che ha rappresentato
l'ulteriore prova del livello di sclerotizzazione in atto
nell'organizzazione politica da tempo imbalsamata in un aspetto formale
di continuità - purtroppo subito passivamente dai più- che ha coperto e
copre l'incapacità di confrontarsi con il nuovo che avanza.
Una scissione peraltro inevitabile proprio per ritrovare il senso del
comunismo anarchico
Una sclerotizzazione che oltretutto ha prodotto, negli ultimi anni, una
identità ideologica auto-referenziale che non può bastare, né
storicamente è mai bastata alla nostra organizzazione politica, per
restare fedeli al mandato storico che come comunisti anarchici abbiamo
sempre perseguito. Una identità ideologica peraltro privata del
necessario dibattito sugli aspetti emergenti legati al nuovo scenario
internazionale e allo stato della nostra classe di riferimento.
Uno scenario mondiale che non ci può trovare inermi
Il mondo e sull'orlo di una catastrofe, ambientale sociale culturale e
politica. Il capitalismo (inteso come modo di produrre e di consumare
che determina i rapporti sociali) sta distruggendo intere regioni del
pianeta impedendo alle popolazioni di vivere su quei territori. Gli
effetti drammatici dei forti e sempre più repentini cambiamenti
climatici aggravati da una irresponsabile gestione delle risorse
territoriali privano le popolazioni dei beni essenziali a riprodurre la
vita umana. La devastazione sociale e culturale e evidente,
l'atomizzazione sociale e la privatizzazione dei servizi sociali
continuano il loro cammino in cerca di sempre maggiori profitti che
vengono inghiottiti dal sistema finanziario.
La ristrutturazione del capitalismo e la ridefinizione delle aree del
potere globale stanno determinando svolte autoritarie in tutti i paesi
del mondo, mentre il militarismo e la guerra -che viene ormai invocata
come una necessità dagli attori internazionali- stanno avendo il
sopravvento su ogni cosa.
L'accelerazione dei processi di disfacimento politico e sociale sta
portandoci, anche a scala nazionale, in un tunnel senza uscita: le
istanze di libertà e autodeterminazione individuale e collettive vengono
attaccate a tutti i livelli, per far fronte a dinamiche repressive e di
censura.
Anche il ruolo dello Stato, così come i processi di sfruttamento
economico, si è modificato e ha ceduto alle oligarchie finanziarie il
ruolo di gestore degli investimenti e del livello di welfare
ammissibile. Le privatizzazioni dei beni pubblici, della sanità e della
scuola hanno portato a un ulteriore impoverimento di uno strato sempre
più ampio di popolazione, sempre più privato dei beni e dei servizi
essenziali e necessari ad una vita minimamente dignitosa.
Da Bologna la necessità di darsi percorsi e strumenti per adeguare le
procedure tradizionali di lotta
Quanto successo in questi ultimi anni ha dimostrato che le
organizzazioni politiche che si chiudono dogmaticamente su se stesse
finiscono col non essere più in grado di interpretare gli avvenimenti
politici e culturali, le nuove dimensioni del potere, le nuove
determinazioni dello scontro di classe, sfuggendo alle inevitabili
contraddizioni che questi mutamenti portano con sé.
La scomposizione della nostra classe, imposta dagli sviluppi che ha
avuto il capitalismo negli ultimi decenni, è tale che per avere una
visione di insieme di quelle che sono le condizioni sociali della classe
stessa non è più sufficiente la sola partecipazione a strutture di massa
(i sindacati) con le stesse modalità e con gli stessi strumenti di
alcuni decenni fa. Il nostro faro principale rimane l'anarchismo di
classe e il nostro percorso politico si attua nel campo della lotta di
classe, ma riteniamo che gli aspetti del dualismo organizzativo non
siano più oggi praticabili secondo facili schemi collaudati nei decenni
passati.
Preso atto della situazione di non ritorno e ritenendo l'esperienza in
AL/Fdca ormai conclusa, ci siamo autoconvocati a Bologna il 16 Giugno di
questo anno.
Nell'assemblea, ritenendo che, in questa fase storica, sia necessario
mantenere un forte collegamento tra i compagni e le compagne uscite
dall'organizzazione politica Al-FdCA, abbiamo deciso di strutturarci in
un Coordinamento delle varie realtà territoriali di appartenenza,
ipotizzando specifiche iniziative di partecipazione alle manifestazioni
di opposizione al potere statale e capitalistico.
Ci auto-affidiamo, collettivamente, il compito di coordinare al meglio
le nostre attività per rimanere fedeli al nostro indirizzo
internazionalista e anti patriottico e costruire argini contro
nazionalismo e razzismo, società patriarcale e militarismo, per un mondo
in pace, senza guerre.
E' inoltre iniziato già da subito, tra noi, un confronto per aggiornare
le griglie interpretative di un tempo rispetto allo scenario delle
modificazioni che il capitalismo oggi impone, convinti che l'invarianza
storica non può mai essere la forma organizzativa di qualsivoglia OP, a
maggior ragione se si tratta di una organizzazione politica di anarchici
e anarchiche.
Unire le intelligenze e le esperienze di lotta per potenziare la
risposta sociale
Il confronto intrapreso, che proponiamo di aprire a chiunque condivida i
nostri principi libertari e di classe, riguarda il bisogno di riflettere
sui mutamenti in atto, cogliendo gli aspetti di continuità del dominio
nelle sue nuove forme e modalità, ampliando la nostra base di conoscenze
teoriche e di analisi e facendone patrimonio condiviso, valorizzando la
nostra griglia ideologica ma in maniera inclusiva e non rigida.
Per questa ragioni ci apriamo a quanti e quante nel mondo anarchico e
altrove sentono l'esigenza di mettere le proprie intelligenze, le
proprie esperienze di lotta in un comune Coordinamento che sappia
costruire una difesa collettiva delle lotte e della partecipazione dei e
delle libertarie nella loro attività politica, culturale e sociale.
Organizzarsi per fronti tematici di lotta aperti: locali, nazionali e
internazionali
Lo sfruttamento economico da parte di padroni e padroncini nei confronti
dei lavoratori, dei precari, delle false partite IVA, dei giovani
immigrati, degli studenti/lavoratori, e della restante classe
subalterna, è sempre più decentrato e disarticolato nei territori delle
metropoli e delle province.
E' qui che risiedono le mille forme potenziali di conflitto
rivendicativo ed è qui che spesso tali forme rimangono ad uno stadio
embrionale, isolate dalle altre espressioni rivendicative.
L'intervento che tutte e tutti noi proponiamo si estrinseca sia nel
costruire e difendere la partecipazione che, laddove sussistano le
condizioni, nel sostenere e diffondere il conflitto nelle forme che i
territori oggi cercano di esprimere.
Questo piano di intervento è fondamentale, oggi ancor più di ieri.
Pensiamo sia necessario organizzarsi secondo fronti tematici di lotta
capaci di:
potenziare la risposta sociale territoriale;
permeare l'organizzazione politica con le proprie istanze, i propri
linguaggi, i propri metodi, per potenziare la sua propria utilità
sociale, mantenendola parte organica della classe stessa.
In tal senso guardiamo con interesse anche alle pratiche organizzative
delle nostre organizzazioni sorelle estere, cogliendo quegli strumenti
proficuamente utilizzati nelle loro realtà militanti e di intervento.
Strumenti e prossimi passiUL
Oggi abbiamo aperto una nuova esperienza, tutta da costruire.
Per questo motivo riteniamo opportuno che forma e sostanza del nascente
Coordinamento siano costruite nel desiderato e atteso processo di
individuazione dei vari fronti di intervento, articolando proposte e
gruppi di lavoro nati con l'interessamento di compagni e compagne
presenti nei vari territori.
In grande sintesi, il Coordinamento "Salamandre":
nasce su presupposti aperti a quanti vorranno portare il loro
contributo, proponendo spazi in cui analizzare le tematiche individuate
per gli approfondimenti, in vista della individuazione dei fronti di
lotta, da gruppi di lavoro o da singoli compagni;
si dota di un bollettino interno quale strumento per la condivisione e
lo scambio di informazioni e interventi;
si dà un appuntamento annuale, pubblico, in cui costruire il dibattito e
definire le varie iniziative comuni, mettendo a confronto le varie
esperienze locali, nazionali ed internazionali.
Le attività funzionali di segreteria verranno svolte a rotazione.
I compagni e le compagne del Coordinamento "Salamandre"
Bologna, 10 Novembre 2024
coordinamentosalamandre@gmail.com
http://alternativalibertaria.fdca.it/wpAL/blog/2024/11/24/e-nato-il-coordinamento-salamandre/
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