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(it) Italy, Sicilia Libertaria: Editoriale - Rilancio antimilitarista (ca, de, en, pt, tr)[traduzione automatica]
Date
Wed, 25 Oct 2023 09:23:41 +0300
Mentre la situazione sul campo in Ucraina si trascina malamente, e lo
stallo pare faccia aumentare le ipotesi di un accordo di pace armata, le
fibrillazioni in campo occidentale non rallentano affatto e la guerra
con i suoi vari indotti ispira e guida le politiche dei paesi dell'UE,
messi in riga dagli USA nella nuova NATO. In maniera sempre più
sfacciata si tagliano settori essenziali come la sanità e l'istruzione
per assicurare il riarmo continuo, mentre emerge l'incapacità a gestire
i tanti disastri ambientali e climatici che affliggono il paese da Nord
a Sud. Se non ci fossero i volontari, i corpi ufficiali dello Stato
(Protezione Civile, Vigili del Fuoco, esercito) sarebbero letteralmente
nella cacca, nonostante l'abnegazione e gli sforzi di tanti soggetti. Lo
Stato acquista, fabbrica, commercia in aerei da guerra sempre più
sofisticati, poi esplode l'insufficienza dei Canadair per lo spegnimento
dei fronti di fuoco che distruggono territori trascurati o spopolati e
abbandonati.
Di fronte a tutto questo potrà sembrare folle che movimenti sparsi per
l'Italia si organizzino per combattere la follia militarista. Infatti
occorre una lucida follia per decidere di dedicare energie e magari la
propria vita all'opposizione alla vera follia distruttiva del capitale,
per cui la guerra rappresenta da sempre uno sfogo alle proprie
difficoltà e un'occasione di espansione degli affari (che si traduce
anche in aumento del fantomatico PIL per gli Stati).
Anche questa estate le occasioni si sono infittite nelle zone
interessate a progetti di militarizzazione; a Coltano (Pisa) a fine
luglio si è svolto il primo campeggio a cui hanno preso parte esponenti
di varie realtà nazionali; a Niscemi si è svolto il tradizionale
campeggio del Movimento NO MUOS, di cui si può leggere il resoconto a
pag. 2; altri appuntamenti su temi più specifici hanno avuto luogo in
Italia e all'estero, con uno spirito internazionalista.
Si è trattato di momenti di dibattito, riflessione e confronto sulle
modalità per rendere più incisive le lotte e sviluppare percorsi di
unità. Sono emerse due importanti scadenze nazionali: il 21 ottobre
(l'indomani dello sciopero generale promosso dai sindacati di base), una
giornata di mobilitazione che vedrà manifestazioni in Toscana, in
Sicilia ed in altri luoghi, e il 4 novembre, giornata delle Forze
Armate, scelta come data per una protesta sulle ingerenze militariste
nel campo dell'istruzione e della ricerca. Ma l'autunno presenta già
altri importanti appuntamenti, come quello del 18 novembre a Torino
contro Aerospace, la fiera militare dell'aerospazio.
La questione militare è entrata di prepotenza anche nel discorso del
Ponte sullo Stretto; fonti militari NATO hanno infatti dichiarato che
l'infrastruttura sarà indispensabile per lo spostamento di mezzi
terrestri in Sicilia in funzione di rafforzamento della proiezione
militare dell'isola nel Mediterraneo. Anche se questo comporterebbe
almeno altri 7 miliardi di costi per attrezzare il ponte - un obiettivo
molto sensibile - di armi di difesa, come le batterie antimissile. La
questione è stata posta anche al campeggio No Ponte di metà agosto e non
poteva non emergere nel corteo del 12 agosto a Messina, caratterizzato
da una grande partecipazione popolare come non si vedeva da anni. La
città (ma anche la Sicilia e la Calabria) alza la testa contro la mega
grande bufala che vende una mega opera distruttiva di paesi e ambienti,
buona solo per le mafie e le consorterie politiche.
Ma la frenesia militarista punta sempre su Sigonella, dove si procede
all'armamento dei pattugliatori "Poseidon"; il primo è stato armato il 6
giugno con 4 missili antinave AGM-84D "Harpoon" (gettata 120 km) allo
scopo di rafforzare la presenza armata nel Mediterraneo e nel Mar Nero.
Da veicoli di pattugliamento ad aerei killer pronti ad intervenire.
Ricordiamo che il 15 aprile 2022 fu un "Poseidon" partito da Sigonella a
svolgere un ruolo centrale nell'affondamento della nave ammiraglia della
Marina russa "Moskva".
Non solo Sigonella. La vicenda del poligono di addestramento per la
Brigata Aosta, rimasta impigliata per l'opposizione delle popolazioni e
delle amministrazioni dei tre comuni interessati, non va considerata
ancora chiusa, e ci aspettiamo nuovi sviluppi nelle prossime settimane.
Nel frattempo il Presidente della Commissione Difesa della Camera Nino
Minardo, siciliano di Modica, annuncia che l'ex stabilimento Fiat di
Termini Imerese potrebbe presto diventare la fabbrica dei carri armati
tedeschi Leopard 2, che attualmente l'Italia acquista dalla Germania
(ultima spesa: circa 6 miliardi). I costruttori di morte usufruirebbero
degli incentivi per le aree ZES (zone di economia speciale), un bel
regalo in forma di detassazione, che ovviamente pagherebbero i siciliani.
Se la guerra è sempre più centrale; è l'antimilitarismo ad essere
centrale, e noi dobbiamo continuare ad impegnarci a mantenerlo vivo
coinvolgendo sempre più i territori direttamente soggetti alle sue
prepotenze, ma anche tutta la popolazione, che paga in termini di tagli
ai servizi essenziali, condizionamenti all'istruzione, sottrazione di
territori, o di condanna, nel caso siciliano, a fungere sempre più da
avamposto aggressivo nel Mediterraneo.
E se ogni tanto nei movimenti spunta un po' di tanfo di egemonismo
(vecchio vizio di raggruppamenti politici che pretendono di avere la
verità ed imporla), si deve avere la capacità politica di tamponarlo e
spegnerlo, per evitare che diffonda la sua velenosa arte divisoria.
La lotta per la libertà da ogni guerra è troppo importante per
rinchiuderla in sterili lotte di cortile. Il Movimento NO MUOS, in
questo, ha oggi una grandissima responsabilità.
Pippo Gurrieri
https://www.sicilialibertaria.it/
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